Marchi
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Da oltre un secolo: quattro generazioni di passione, tenacia e duro lavoro. Una storia di tradizione con uno sguardo sempre rivolto al futuro.
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Il nome Santa Barbara è un omaggio alla nostra terra, alle nostre tradizioni e ai nostri culti. La storia di questi luoghi affonda le radici nel VI secolo, quando Senigallia era una città bizantina e un avamposto longobardo (e quindi “barbaro”) si insediò in un borgo vicino. Da allora, quel borgo prese il nome di Barbara dove sorge oggi la nostra cantina, la quale ha il privilegio di avere la sua sede produttiva all’interno di un antico monastero.
Nei secoli successivi, Santa Barbara divenne anche la protettrice del borgo ed è, da sempre, un’immagine cara ai suoi abitanti che fin dall’antichità ne venerano il culto. Ancora oggi siamo molto legati ad un’antica statua, custodita all’interno nell’omonima chiesa barocca ed anche ad una pala sacra risalente al Seicento, attualmente esposta nella sede del Comune di Barbara.
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La Tenuta Caccia al Piano 1868, anticamente feudo venatorio della nobile famiglia Della Gherardesca, è immersa nell’incantevole territorio di Bolgheri.
Qui la perfetta combinazione di microclima mediterraneo e terreni argillo/calcarei dà il terroir ideale per grandi vini.
Lungo la suggestiva Via Bolgherese, che corre tra vigneti e ulivi l'enologo Franco Ziliani ha iniziato una nuova avventura dedicandosi alla produzione di vini che lasciano il segno.
Una storia iniziata nel 2003 e fatta di impegno appassionato che si trasforma, vendemmia dopo vendemmia, in nettari profumati, corposi ed eleganti.
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Per Antonio Santarelli Casale del Giglio era la tenuta di famiglia dove da bambino trascorreva i fine settimana e tentava poi le prime corse in motorino. Ma, quando a venticinque anni inizia a collaborare in azienda con il padre Dino, avverte come quei terreni bonificati dell’Agro Pontino siano un’area vergine su cui poter tentare tutto il Nuovo possibile.
L’assenza di passato enologico diviene così lo stimolo determinante verso il massimo grado di libertà innovativa.
Chiama accanto a sé ampelografi e ricercatori universitari e nel 1985, con il padre Dino, dà vita a un progetto che pone a dimora sui suoi terreni quasi 60 diversi vitigni sperimentali.
Un’avventura complessa e rischiosa, mai tentata con questa scientificità, di cui diviene interprete l’enologo dell’azienda Paolo Tiefenthaler.
Avventura che ripaga però l’audacia con i primi importanti risultati sulle uve rosse Syrah e Petit Verdot e bianche come Sauvignon, Viognier e Petit Manseng, che danno vita a diverse etichette da monovitigno oppure da assemblaggio, sempre dall’interessante rapporto qualità-prezzo.
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Falkenturm (letteralmente "La Torre del Falco" in tedesco) è un marchio che da anni si è saputo affermare nel mercato della birra. Le birre che portano questo marchio sono simbolo di tradizione, qualità e specialità.
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E’ nella cultura materiale contadina della Sicilia Occidentale che trae origine il nome FIRRIATO, ovvero quell’area prossima alla casa padronale, ben delimitata e protetta, dove venivano impiantate le colture più preziose, a partire dalla vigna. Firriato è il “girato” che, per una strana alchimia linguistica, riporta al “clos” delle tenute francesi. Anche in Sicilia, nelle contrade di campagna, lungo le antiche strade che attraversano i feudi della nobiltà agraria dell’ Isola, che il firriato ha la sua storia. Attraversa i secoli per giungere sino a noi con la fierezza degli anni delle vendemmie trascorse, non dimenticate nel solco di una civiltà della vite e del vino che, nel trapanese, ha radici antiche. Il segno grafico creato da Firriato è un emblema il cui scopo è quello di convogliare in se l’identità e lo spirito che ha contraddistinto l’azienda trapanese. Il logo esprime un messaggio in maniera connotativa e simbolica a tal punto che sembra racchiudere l’Universo in uno spazio contenuto e delimitato, quasi a proteggerne il valore che lo rende unico ed inimitabile. È un richiamo di razionalità, di quadratura del cerchio, di ordine che regola il caos. Riassume e sintetizza in un simbolo la storia e la filosofia di un’azienda: metodo, territorio, fierezza e amore ferreo. In “nome omen”, ancora una volta, la cultura classica ha ragione, perché proprio a quel “clos” francese ed al “girato” piemontese si ispira la produzione vitivinicola di FIRRIATO. Dietro ad un grande vino c’è sempre un grande territorio viticolo con condizioni pedoclimatiche caratterizzanti. Tutte le tenute agricole di Firriato hanno una particolarità, per esposizione, microclima, composizione dei suoli e ventilazione. Ciascuna esprime una propria identità. Questa diversità è una ricchezza che va tutelata e valorizzata sino alla “bottiglia”
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Tutela, reinterpreta e diffonde la cultura enologica in Salento
La storia della famiglia Rizzello è indissolubilmente legata a quella dei suoi vigneti, un intreccio di fili sospesi tra i filari e le generazioni.
L’evanescente filo annodato agli alberelli più antichi e contorti ricorda nonno Marco, che negli anni Settanta del secolo scorso smise di conferire le uve alla cantina sociale per produrre il vino in proprio.
Al suo filo si lega quello forte e vibrante del figlio Franco che, con la sua tenacia e la sua attitudine all’eccellenza, ha reso Le Vigne di Sammarco una realtà unica e riconoscibile nel mondo del vino.
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Marchio storico di una piccola birreria indipendente situata a Pyras, nel cuore della Franconia, in Germania.Tutti gli ingredienti utilizzati per la produzione delle birre con questo marchio sono prodotti direttamente in questa fattoria ancora così tradizionale ma allo stesso tempo così tecnologicamente avanzata.
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UNA STORIA ITALIANA - Il presente
Oggi le Cantine Spinelli producono circa 7 milioni di bottiglie di vini abruzzesi all’anno, per il 60% destinate all’esportazione. La tradizione contadina, quella che voleva l’uva pigiata con i piedi, è rimasta nel rapporto di amore e rispetto che ci lega alla terra e alla materia prima. Per il resto, l’azienda è oggi all’avanguardia in tutte le tecniche di coltivazione, lavorazione e affinamento.
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La cantina Girlan nasce nel 1923 in un maso storico del XVI secolo. All’epoca – 90 anni orsono -, 23 viticoltori posero la prima pietra di quella che sarebbe poi diventata l’azienda attuale. Dietro queste mura di antica tradizione e negli intricati corridoi della cantina si celano i segreti di una tecnologia enologica all’avanguardia e le condizioni ideali per l’invecchiamento dei vini.
Oggi circa 200 famiglie di viticoltori, distribuite su un’area coltivata a vigneto di circa 215 ettari, nelle migliori zone produttive dell’Oltradige e della Bassa Atesina, lavorano con grande dedizione e motivazione.
Le uve raccolte esclusivamente a mano, sono accettate secondo un preciso calendario di raccolta e lavorate con delicatezza in base alla loro qualità, varietà e provenienza.